Come molte altre discipline, il Gravel è nato negli Stati Uniti solo pochi anni fa ma ha subito conquistato anche l’Europa e in particolare l’Italia.
Tradotto letteralmente “Gravel” significa “ghiaia” ma pensare che sia solo uno sport off-road è davvero riduttivo.
Il Gravel sta infatti diventando per chi si è già appassionato una filosofia o un vero e proprio stile di vita, che si basa sulla necessità di godersi in bicicletta tutte le strade secondarie e non asfaltate, dando il senso di libertà di quei viaggi tipici del sogno americano.
Per capire perché questa voglia di avventura si è affermata così velocemente è necessario andare a vedere un po’ più nel dettaglio da cosa è caratterizzata e come è fatta la bici da gravel e che tipi di percorsi ci permette di affrontare.
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La Bicicletta Da Gravel
Per pedalare sulle strade sterrate che caratterizzano il Gravel c’è bisogno ovviamente della bicicletta adatta, la Gravel Bike.
Le Gravel Bike (letteralmente “bici da ghiaia“) sono ideate per percorrere “strade bianche“ e, anche se somigliano molto alle bici da ciclocross, non si devono confondere. Quelle da cross, infatti, hanno le geometrie del telaio molto più da gara, sono meno stabili e comode e di solito non hanno la possibilità di montare copertoni maggiorati.
La gravel bike è innovativa, diversa dalle altre, versatile, esteticamente gradevole e ovviamente funzionale.
È un perfetto punto di incontro fra la bici da strada, la mountain bike e le bici d’epoca, pur non essendo nessuna di queste.
Dalla prima ha preso spunto per il telaio, il manubrio e il diametro delle ruote. Il telaio è di solito realizzato in alluminio, in carbonio oppure in acciaio e mantiene delle geometrie comode. Ha infatti ad esempio un assetto più alto, un carro posteriore allungato e il baricentro più basso, così da garantire una buona stabilità alla bici.
Per mantenere questa comodità i freni sono per la maggior parte a disco, di tipo sia idraulico che meccanico, così da dare un buon senso di sicurezza anche quando si frena sui terreni più sconnessi.
La mountain bike invece ha dato l’ispirazione per il disegno tassellato dei copertoni e alcune proprietà della componentistica.
Le coperture sono diventate più larghe e tassellate rispetto a quelle della bici da strada, perfette per affrontare strade diverse pedalando per tante ore, rimanendo sempre rilassati e senza fare sforzo per pedalare.
Anche il manubrio è diventato più ergonomico e la sella è meno leggera, sempre per prediligere la comodità su ogni terreno e aumentare l’assorbimento delle vibrazioni.
Infine, le bici da gravel hanno preso spunto anche dalle bici storiche – come quelle che usavano i grandi campioni tra la prima e la seconda Guerra Mondiale per gareggiare sulle strade non asfaltate dell’epoca. A queste si ispirano per la scelta del materiale di costruzione, per le geometrie confortevoli (meno “da gara” delle bici road) e infine per la guidabilità.
Con la bici da gravel puoi quindi andare comodamente su asfalto, su sterrato, sui sentieri e puoi anche tranquillamente fare bikepacking: la soluzione ideale per cambiare spesso strada senza pensieri su che tipo di sentiero imboccherai.
Quali sono i percorsi perfetti su cui fare Gravel?
Come abbiamo detto, la bici da Gravel è perfetta per darci quella bellissima sensazione di poter andare dove vogliamo senza avere problemi di compatibilità col terreno o scomodità dopo molte ore di pedalata.
Il Gravel è un vero e proprio stile di vita e anche una filosofia sportiva, che per ora non si affianca al mondo agonistico delle gare, tranne forse l’iconica Dirty Kanza negli Stati Uniti, dove comunque non è importante andare veloci ma godere al massimo delle emozioni della bicicletta, osservare quello che si incontra e conoscere nuove persone.
Sempre negli Stati Uniti, le più appassionanti sono la Trans Iowa e la Hairy Hundred che termina con un giro attorno ad un velodromo.
La più famosa di tutte è, però, la Grinduro, che si corre in California, (a circa cento chilometri da Sacramento) dove oltre alla gara si può campeggiare nel parco naturalistico e vivere un vero e proprio raduno.
Anche in Italia questa filosofia si sta affermando fra i ciclisti. Ci sono ormai molti eventi e viaggi che hanno come obiettivo principale proprio il gravel e tantissimi appassionati ne hanno fatto un vero e proprio stile di vita, proprio perché il centro di questa disciplina non si basa sullo spirito agonistico ma su quello di avventura, e sulla praticità di viaggiare con biciclette semplici ma adatte a tutti i terreni.
In Italia, invece, questo tipo di esperienza si vive soprattutto sulle bellissime strade sterrate della Toscana, dove si svolgono la NovaEroica, l’Eroica, e la Tuscan Gravel Road Race.
Ma anche le altre regioni offrono i loro percorsi, fra cui anche la Veneto Gravel e la LodiLeccoLodi, che sono considerate tra le più belle ed emozionanti gare a cui partecipare.
A chi invece ama particolarmente lo spirito della gara possiamo indicare la Gravel Road Series svolta in tre tappe, che nel circuito 2017 sono state Castellania, Alba e la Val d’Orcia.
Conclusione
Da fenomeno di nicchia, il Gravel è diventato una vera e propria tendenza, diffusa grazie ad eventi, brand iconici e persino con un codice estetico, alle volte un po’ hipster.
Quello che lo caratterizza e che appassiona i fan è proprio lo spirito non competitivo con cui si affrontano i percorsi, che lascia spazio alla voglia di godersi un bel percorso con una bici ideale.
Abbiamo infatti visto che le bici da gravel sono perfette per fare lunghi viaggi, anche in stile bikepacking, per seguire le ciclovie italiane, i sentieri che scorrono lungo i corsi d’acqua, le strade asfaltate che si alternano all’off road.
È ideale anche per chi non è un ciclista professionista ma vuole una bicicletta per andare un po’ ovunque, dalla pista ciclabile a percorsi più impegnativi.
Secondo alcuni, le bici da Gravel potrebbero addirittura sostituire nel tempo le più comuni bici da città, perché garantiscono maggior sicurezza e stabilità anche sulle strade cittadine.
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