La scelta dei rotori per i freni a disco della MTB è un compito non semplice e che può richiedere un bel po’ di tempo. In commercio infatti si possono trovare tantissime marche, ognuna con diversi modelli tra cui scegliere, oltre a esserci nuove uscite di continuo.
Non esiste un rotore per freno a disco migliore in assoluto, perché a seconda delle necessità, dell’uso e delle esigenze si può trovare il modello migliore per sé.
Avere un buon rotore freno che si adatti alle nostre esigenze e, naturalmente, abbia un buon rapporto qualità-prezzo, non deve essere per forza difficile o noioso.
In questa guida scoprirai come scegliere i migliori rotori per i freni a disco della mountain bike, capendo quali sono le diverse tipologie, i materiali in cui sono realizzati, la loro potenza frenante e anche come sapere se è arrivato il momento di sostituirli.
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I migliori rotori per freni a disco della MTB a confronto
Tipo di fissaggio | Misure | |||
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6 fori | 160 mm 180 mm 203 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 1.543 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
Center Lock | 160 mm 180 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 304 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
Center Lock | 160 mm 180 mm (Taglia Unica) | Resoconto recensioni su Amazon.it 549 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
Center Lock | 180 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 184 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
6 fori | 160 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 604 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
Center Lock | 203 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 202 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
6 fori | 160 mm 180 mm 203 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 667 voti => 4.6 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) | ||
6 fori | 220 mm | Resoconto recensioni su Amazon.it 210 voti => 4.7 stelle (Aggiornamento del 06/03/2023) |
Come scegliere un rotore per i freni a disco della MTB
I rotori per freni a disco, anche chiamati dischi, sono degli elementi metallici che vengono installati sul mozzo della bicicletta.
Nella maggior parte dei casi non sono inclusi nell’impianto frenante nel momento in cui acquistate e quindi vanno comprati a parte.
Inoltre, sono uno degli elementi più delicati e possono piegarsi duranti gli urti o le cadute e per farlo bisogna saper riconoscere i migliori dischi freno mtb.
In seguito vedremo quindi le caratteristiche principali e le diverse tipologie, così da semplificare la scelta.
Misure e potenza di frenata
I rotori dei freni possono avere varie dimensioni e, di conseguenza, diverse potenze di frenata.
Il diametro del disco è solitamente espresso in mm e può andare dai 140 mm (abbastanza rari) fino a 160 e 180 mm, che sono i due diametri più diffusi.
Il diametro, come anticipato, incide sulla potenza della frenata che avremo.
I dischi che hanno un diametro piccolo sono anche i più leggeri e ci permettono di modulare bene la frenata.
Quelli più grandi, d’altro canto, ci permettono una frenata davvero potente, ma allo stesso tempo tendono a bloccare la ruota con una pressione di soli pochi mm sulla leva. Inoltre, più il disco è grande e meno facilmente si surriscalda.
Possiamo trovare anche dischi di dimensioni più grandi, che possono addirittura raggiungere i 220 mm di diametro, ma in genere vengono usate solo nelle discipline più “estreme” tipo l’enduro o il downhill.
Il diametro va infatti scelto in base alla specialità ciclistica praticata.
Di solito su una trail bike si trovano rotori da 160 o 180 mm, mentre nel gravity si usano le misure più grandi. Nel Cross Country, invece, può andare bene un rotore di 160 mm.
Tipologia di rotori
In generale, i rotori si distinguono in tre tipologie: fissi, flottanti e semi flottanti.
Nei dischi fissi la pista frenante non è libera di muoversi rispetto allo spider.
Nei dischi flottanti, invece, la fascia frenante può muoversi in maniera radiale rispetto al mozzo della ruota. Questa tipologia è un’evoluzione dei sistemi frenanti ed è stata creata per contenere il forte riscaldamento a cui il disco è sottoposto, specialmente se viene usato a livelli agonistici.
Infine, i dischi semi flottanti, hanno una mobilità più ridotta, solamente radiale o assiale.
Materiali
Vediamo adesso quali sono i materiali dei rotori nei freni a disco che vengono principalmente usati. In particolare, i più diffusi sono acciaio, carbonio e titanio.
- Acciaio
- Carbonio
- Titanio
A prescindere dalla loro tipologia (ovvero fissi, flottanti o semi flottanti), quasi tutti i rotori sono prodotti in acciaio. Nel caso dei flottanti o semi flottanti, spesso solo la pista frenante è fatta in acciaio, mentre lo spider può essere in carbonio.
L’acciaio è un materiale che costa poco e non ha bisogno di particolare manutenzione.
Il suo lato negativo, però, è che è abbastanza pesante.
A differenza dell’acciaio, i dischi in carbonio sono caratterizzati da una maggiore leggerezza, ma siccome l’attrito aumenta all’aumentare della temperatura, la frenata è più potente quando i freni sono caldi.
L’acciaio, invece, che lavora meglio a freddo. Il suo principale lato negativo è il costo elevato.
Per ultimo, anche il titanio è un materiale abbastanza leggero, ma per assicurare la giusta potenza frenante deve subire un apposito trattamento.
I nottolini che tengono insieme la pista frenante e lo spider possono essere sia in ergal che in acciaio o titanio. Il titanio si raffredda velocemente ed è molto performante.
Il lato negativo è il costo davvero elevato e la durezza, che influenza la durata delle pastiglie. Il titanio è la scelta più amata dagli agonisti.
Come capire se un rotore va cambiato
In generale possiamo dire che i rotori non debbano mai essere toccati. Può sembrare una frase fatta ma è proprio così perché quando sono caldi ci potrebbero scottare mentre invece quando sono freddi potremmo rischiare di lasciare del grasso sulla superficie, che andrebbe a ungere e quindi a contaminare le nostre pastiglie.
Non vanno mai toccati tranne nel caso in cui si verifica una problematica. Vediamo ora quali sono le problematiche più comuni che possono interessare i rotori per freno a disco mtb.
- Sporco in eccesso: i rotori sono sempre esposti allo sporco, come fango, polvere, pioggia e altri agenti atmosferici. Inoltre rischiano sempre di entrare in contatto con i lubrificanti (specialmente quello sul retro, su cui può accidentalmente cadere dell’olio quando lubrifichiamo la catena) o di olio freni, che può trafilare dai pistoni.
Se si verifica questa eventualità, è consigliabile rimuovere la ruota dal telaio e procedere con la pulizia completa del rotore.
Farlo non è un’operazione complessa, basta spruzzare uno strato di apposito pulitore per dischi e lasciarlo agire per diversi minuti, in modo che sciolga lo sporco e poi pulire attentamente con uno straccio, stando attenti a non toccare la superficie con le dita;
- Usura: quando entra in contatto con la pastiglia, sia il ferodo che la superficie del rotore si consumano, con diverse velocità e tempistiche.
Per accorgersi se il disco è usurato basta controllare lo spessore con un calibro: se è minore di quello indicato sul corpo del rotore stesso (che in genere è 1,8 – 1,75 mm) è bene procedere con la sostituzione.
In realtà, anche senza prendere il calibro ci si può rendere conto di quanto è usurato il disco, perché si avverte che la corsa della leva è molto aumentata. In questo caso si deve procedere controllando lo stato e lo spessore del ferodo delle pastiglie. Se è ancora sufficiente, allora vuol dire che il disco si è assottigliato e i pistoni devono aumentare la loro corsa per mandare in battuta le pastiglie;
- Piegamento: come abbiamo anticipato, i rotori sono parti molto delicate e dopo le nostre cadute o gli impatti con pietre o radici si possono piegare e danneggiare.
A seconda dell’incidente che subiscono possono avere un danno più o meno grave, da un colpo leggerissimo e quasi impercettibile che si può anche ignorare fino a un grande piegamento, che porta necessariamente alla sostituzione del rotore.
Per questo motivo dopo che si cade o che si subisce un impatto si dovrebbe sempre controllare lo stato dei rotori.
Per farlo ci si deve mettere di fronte alla ruota e la si fa girare, controllando come si muove il disco all’interno delle pastiglie. Se notiamo che in alcuni punti va fuori dalla sua traiettoria, significa che si è piegato.
Se si è verificato un danno grave si potrà individuare facilmente anche perché il disco andrà a sfregare nelle pastiglie oppure si inchioda, perché non ha abbastanza spazio per passare.
Se notiamo che i nostri rotori presentano una di queste situazioni in modo piuttosto critico, allora è il caso di cambiarlo.
Ne si deve quindi acquistare uno di ricambio (controllando attentamente che sia compatibile con la nostra pista frenante, magari scegliendolo della stessa casa produttrice di quello che abbiamo e comunque seguendo le indicazioni che abbiamo visto in questa guida) da usare in sostituzione di quello esistente.
La sostituzione di un rotore per freno a disco mtb non è un’operazione molto complicata, per questo si può effettuare da soli, seguendo alcune indicazioni riportate nelle istruzioni o nei tutorial.
Conclusione
Abbiamo potuto vedere quali sono le caratteristiche più importanti dei rotori per freni a disco, quali i problemi più comuni che portano alla loro sostituzione e anche quali sono le caratteristiche che contraddistinguono ogni tipologia.
Ora sarà più facile trovare quelli perfetti per noi e vivere delle entusiasmanti pedalate.
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